REFOLO
LOCALITÀ
ITALIA, BRESCIA
SETTORE
INTEGRAZIONE, AGRICOLTURA SOCIALE
ANNO D’INVESTIMENTO
2023
Refolo, un soffio di vento fresco.
L’origine del nome deriva dalla volontà di dare l’idea di qualcosa di nuovo e fresco (rèfolo – Improvviso soffio di vento) e dall’acronimo dei primi soci (La Rete, Fopab e l’Opera Pavoniana).
Refolo è una cooperativa sociale di tipo B costituita Il 20 giugno 2022 nata dalla volontà di persone e realtà del Terzo Settore di raccogliere il testimone delle diverse esperienze che si articolano nella provincia di Brescia e di costruire un sistema sempre più efficace per la creazione di comunità solidali e attente all’ambiente. Si tratta quindi di un processo di aggregazione fra realtà sociali del territorio bresciano che vedono nell’agricoltura sociale un duplice impatto: sociale e ambientale.
Refolo nasce con l’obiettivo di creare un corridoio agro-ecologico e sociale che percorre la provincia di Brescia da nord a sud con l’auspicio che amministrazioni e altre comunità si aggreghino per generare un impatto positivo sull’ambiente e sulla comunità.
Nell’ultimo periodo, l’agricoltura ha subito profonde trasformazioni così da diventare un componente importante per lo sviluppo locale. La produzione orticola è in grado di unire le comunità locali e il prodotto concreto e tangibile diventa un’occasione di identificazione per l’intera comunità.
Refolo opera in una zona compresa tra i comuni di Brescia, Collebeato, Villa Carcina e Montirone, territori accomunati dalla presenza di aree agricole che negli anni sono state abbandonate a causa della loro inadeguatezza per un’agricoltura intensiva e della mancanza di interesse da parte delle nuove generazioni e che sono ora pronte a ripartire. L’obiettivo prioritario di REFOLO, anche grazie al sostegno di Restart Italia, è sostanzialmente proprio quello di promuovere uno sviluppo economico locale, attivando opportunità di inserimento lavorativo di soggetti in condizione di svantaggio. Il progetto rientra nelle misure di sviluppo economico sostenibile in ottica agro-ecologica e sociale, come strumento di presidio e risposta al rischio di degrado del territorio e guarda alla resilienza urbana come chiave di cambiamento, facendo leva sulle nuove generazioni.